Il bosco in valigia

Compagnia: Teatro dei Fauni
giovedì 6 Luglio, 21:30
Piobesi d'Alba - Cortile Scuole Elementari, ingresso da Piazza S.Pietro; in caso di maltempo: Salone Comunale (stesso ingresso)
Summertime 2023
Bosco In Valigia

Itinerario fantastico con la donna del bosco e le sue figure, per viaggiatori da 4 a 140 anni.

Quando vivevo nel cuore di un melograno, sentii una volta un seme
che diceva:-Un giorno diventerò un albero e il vento stormirà tra le
mie fronde, il sole mi danzerà sulle foglie e io sarò forte e bello in
tutte le stagioni.-
Gibran Kahlil Gibran

“Il bosco in valigia” è un ritornello nel canto della compagnia locarnese. Nato nel 1992 ha subito una trasformazione radicale nel ’94 per una tournée che ha toccato Cile, Cuba e Messico, riallestito nel 2002 per l’Expo02 in versione trilingue è poi andato in letargo. Ora viene presento arricchito di episodi per un nuovo allestimento dello spettacolo di Santuzza Oberholzer, direttrice del Teatro dei Fauni.

C’era una volta una donna che viveva nel bosco, mangiava i suoi frutti e riposava alla sua ombra. D’estate faceva la doccia alla cascata e il bagno nello stagno. D’inverno, quando il vento visitava il bosco coi suoi aghi pungenti si rifugiava in una grotta. Per illuminarsi in quell’oscurità si raccontava delle storie.
Un giorno si affacciò all’apertura del suo rifugio e si accorse che il bosco era andato via. Mise in fretta le sue storie in una valigia, e partì alla ricerca del bosco. Lungo la strada si ferma a riposare, apre la valigia e i suoi sentimenti trasformati in personaggi, iniziano ad animarsi.
Il drago si innamora dell’uccello migratore e si arrabbia coi folletti dispettosi, c’è chi è geloso, chi parte, chi ritorna, chi ne approfitta e chi canta. Il viaggio della donna è costellato dalle scene rappresentate con figure costruite per lo più sulle mani della narratrice. Questi personaggi, si esprimono con suoni o musiche.

Secondo l’estetica del teatro Natya-Shastra, sviluppatasi in India tra il IV e l’VIII secolo, l’esperienza umana viene governata da otto pulsioni primarie dominanti, chiamate rasa: eroismo, terrore, odio, meraviglia, commozione, ira, riso e sensualità (amore). Ogni personaggio dello spettacolo risulta da una combinazione di queste con la natura
dell’attore che le interpreta.
Ne “Il bosco in valigia” ogni personaggio fantastico incarna una di queste pulsioni primarie, lo spettatore può equilibrare in modo personale aspetti reali e immaginari, il mondo interiore che affiora e la fiaba visiva.
Il pubblico è invitato ad accompagnare la donna nel suo viaggio, nel suo piccolo mondo racchiuso in una valigia e alla ricerca del suo bosco perduto.


Autore: Vrene Ryser, Santuzza Oberolzer
Figure e interprete: Santuzza Oberholzer
Regia e luci: Paolo Ambrosetti
Ringraziamenti: Martin Bartelt, Michela Merazzi